RECENSIONE
Come si fa a diventare buoni? E soprattutto, che cosa significa essere buoni? Katie Karr non se l'è mai chiesto: una donna che ha scelto di diventare medico per aiutare gli altri e che ha cresciuto i figli ai valori morali più profondi non ha nemmeno bisogno di chiederselo. Finché quella donna non tradisce il marito. E allora il marito, David, decide di dare una svolta alla sua vita. Abbandona le arguzie sarcastiche con le quali non risparmiava nessuno, nemmeno la moglie e i figli, e rinuncia a versare veleno su tutto e tutti nella rubrica che firmava regolarmente su un quotidiano locale; insomma smette di essere "l'uomo più arrabbiato di Holloway" per diventare buono. Ma buono sul serio, facendo perdere a Katie ogni punto di riferimento.
Voto:5 a dire il vero la svolta il marito l'ha fatta grazie (o a causa) di una specie di santone che si piazza poi in casa loro predicando la bontà... A me questo libro ha fatto voglia di ribellarmi a questi buonismi a dire il vero e mi ha anche annoiato un po'...E sicuramente mi ha fatto stare dalla parte della moglie anche se io avrei mollato tutto e tutti e portato via i figli da quell'ambiente "malsano"!!!
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